20120911

Münster: i falsi anabattisti

21 GENNAIO 1525
NASCITA DEL MOVIMENTO ANABATTISTA
GIORNATA DELLA LIBERTA RELIGIOSA E DI COSCIENZA
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MÜNSTER :
I FALSI ANABATTISTI

(Falsità storiche, mistificazioni e calunnie per demonizzare gli anabattisti)

 

Gli avvenimenti che accaddero a Münster tra il 1534 e il 1535 furono, per i cattolici, i protestanti e l'Imperatore, una straordinaria e inaspettata occasione per demonizzare gli "anabattisti", che era obbligo sfruttare al massimo con grande astuzia, mistificazione ed intensa propaganda.

L’editto di Spira del 1529, promulgato ad appena quattro anni dalla nascita del movimento "anabattista", che stabiliva drasticamente e senza pietà, la pena di morte, senza la necessità di alcun processo, per tutti coloro che, uomini o donne, giovani o vecchi, si fossero fatti ribattezzare, non aveva ancora raggiunto gli obiettivi sperati.

Nonostante la solerzia sanguinaria di molti Principi ed autorità sia secolari che religiose, gli anabattisti continuavano con successo, e senza paura del martirio, la loro predicazione, non solo tollerati ma addirittura protetti e soccorsi da parte della popolazione. Anzi, alcune Città Stato e qualche Signore feudale accettava la loro presenza e talvolta li proteggeva, sfidando l’Impero.
Si poneva quindi il problema di non procrastinare la  demonizzazione di questi "anabattisti". Essi, serenamente ma con fermezza rivendicavano, con il battesimo dei credenti, la libertà religiosa e di coscienza negando, allo Stato e alla Chiesa, il diritto di imporre la "loro" religione.
Essi erano convinti che la chiesa dovesse essere separata dal potere secolare e che il cristiano avesse l’impegno d’imitare nella vita il proprio Salvatore e Maestro amando concretamente e senza riserve il prossimo.
Perciò, come discepoli di Gesù, ripudiavano il servizio militare ed ogni tipo di violenza, sia ad offesa che a difesa, pronti a mettere a disposizione i propri beni spirituali e materiali per chi fosse nel bisogno. La loro nuova nascita in Cristo, infine, esigeva una vita irreprensibile lontano da ogni vizio, nella semplicità e nel rifiuto di qualsiasi potere od onore temporale.
Questi erano i Principi fissati nel Fraterno Accordo di Schleitheim del 1527 che definiva e distingueva coloro che si riconoscevano nel Movimento nato due anni prima a Zurigo per la rinascita cristiana, che dai suoi nemici verrà poi chiamato “anabattista” per consentirne e giustificarne la persecuzione in base alle norme del vecchio Codice Giustiniano.

Ciò che stava accadendo a Münster non poteva avvenire evidentemente a causa di questi pacifici e pii anabattisti, ma certamente, per i Poteri secolari e religiosi, era finalmente un'occasione più che ghiotta per la loro demonizzazione. Infatti i münsteriti seguaci dell'esaltato e crudele Matthys e poi del sanguinario Bockelson, protagonisti dell’instaurazione violenta del Nuovo Regno e della Nuova Gerusalemme a Münster, avevano ripudiato ogni principio anabattista in favore del chiliasmo rivoluzionario. Tuttavia, mantenendo la pratica del battesimo degli adulti come era in uso anche nella numerosa comunità luterana radicale presente in città guidata da Bernhard Rothmann, che li aveva favorevolmente accolti, potevano, facendo di ogni erba un fascio, essere considerarli "perfidi anabattisti". Così si utilizzarono i terribili avvenimenti che sarebbero succeduti a Münster per una più incisiva demonizzazione dei veri "anabattisti" che, per il loro totale pacifismo non resistente e la loro rivendicazione della separazione della Chiesa dallo Stato, erano considerati ben più pericolosi di una qualsiasi rivoluzione, per quanto violenta fosse.
 
Analizzeremo, di seguito, chi fossero i "neo-melchioriti" di Münster, le loro caratteristiche e quanto queste fossero in contrasto con il movimento anabattista.
 
MELCHIOR HOFMANN

Melchior Hofmann, all'origine del nome melchiorita, fu una causa, certamente innocente ed involontaria, di quanto poi accadde a Münster. Hofmann “era uno svevo nato a Schwäbisch-Hall intorno al 1495. Ricevette un’istruzione elementare e trovò il modo, mentre esercitava l’attività di pellicciaio, di farsi una cultura religiosa che gli permise di interessarsi e di partecipare attivamente al movimento della Riforma. La letteratura religiosa su cui si formò in un primo momento era costituita prevalentemente dagli scritti dei mistici, specialmente Taulero e la Teologia tedesca. In seguito gli scritti di Martin Lutero lo scossero profondamente e ne fecero nel 1522 un entusiasta luterano.”(1)

Nel 1523 il suo commercio di pellicce lo condusse a viaggiare nei paesi più settentrionali d’Europa. Era l’epoca in cui la Riforma stava conquistando il nord Europa e la scarsità di predicatori riformati lo indusse a mettere a disposizione le sue notevoli qualità oratorie come predicatore itinerante. Ebbe un notevole successo in Livonia, territorio dell’Ordine Teutonico, dove svolse la sua attività di predicatore in varie città dal 1523 sino al giugno del 1525, quando decise di recarsi a Wittemberg per incontrare Lutero. Qui fu accolto calorosamente dal Riformatore che ne lodò lo zelo missionario e lo raccomandò come predicatore. Ritornato in Livonia, a causa di dissapori intercorsi con alcuni pastori, decise di trasferirsi, all’inizio del 1526, in Svezia. Anche qui incontrò un certo successo ma la sua predicazione, troppo polemica e troppo insistente sull’imminenza del giudizio divino, gli alienò i favori del Re Gustavo Vasa, costringendolo a trasferirsi prima nell’Holstein, territorio del Re di Danimarca, poi in Frisia, al seguito di Carlostadio.

Verso la fine di giugno del 1529, giunse finalmente a Strasburgo, ben accolto dai Riformatori locali che lo consideravano uno dei più validi assertori della concezione zwingliana della Comunione. Dedicò il primo anno della sua permanenza in questa tollerante città alla stesura e alla pubblicazione di alcuni scritti teologici caratterizzati da una particolare valenza escatologica che annunciava come prossima la venuta di Cristo per giudicare e rinnovare cielo e terra. Fu in questo periodo che venne in contatto, per la prima volta, con l’ambiente anabattista. A Strasburgo però non si avvicinò all’anabattismo originale dei Fratelli Svizzeri, portatovi da figure come Reublin e Marpeck, ma a quello minoritario e spurio che aveva subito influenze spiritualistiche e mistiche, accogliendo anche quelle idee millenariste che tanto care erano ad Hofmann. In particolare egli rimase comprensibilmente impressionato dalle rivelazioni di due mistici, Lienhard e Ursula Jost, che asserivano di aver avuto delle visioni sul ruolo escatologico che gli aveva assegnato Dio. Hofmann accettando come autentiche le loro rivelazioni e rendendole note in due libri si sentì irresistibilmente attratto da quel tipo di anabattismo e, intorno al maggio del 1530, chiese di essere accettato nella comunità anabattista di Strasburgo, ricevendone il battesimo.

Lasciata quasi subito la Città, iniziò la sua attività missionaria percorrendo la Germania settentrionale e specialmente l’Olanda ottenendo un sorprendente successo di conversioni, come a Emden, dove battezzò ben 300 persone. I temi della sua predicazione erano strettamente anabattisti, il battesimo degli adulti, la chiesa formata solo da credenti che professavano una vita santa, l’assoluto pacifismo, l’obbedienza alle autorità del mondo in tutto ciò che non fosse contrario al messaggio evangelico ma, uniti a questi, aggiungeva temi profetici fortemente escatologici. L’anabattismo di Hofmann era quindi caratterizzato sia da un biblicismo profetico che dava come imminente la venuta del Regno di Dio, sia da uno spiritualismo che dava molto credito alle rivelazioni personali (sogni, visioni, designazioni e investiture paracletiche). Questo tipo di anabattismo per alcuni aspetti deviante e definito melchiorita, sarà quello che si svilupperà maggiormente nei Paesi Bassi e che, in una sua ulteriore esasperazione e distorcente evoluzione, porterà alla drammatica esperienza di Münster, creando un mostro di falso anabattismo.

Tra la fine del 1532 e gli inizi del 1533 Melchior Hofmann era giunto alla convinzione che, nell’imminenza del ritorno di Cristo, era necessario che apparissero per profetizzare, i due testimoni dell’Apocalisse (Ap. 11:3), che, come da tradizione, sarebbero stati Elia ed Enoch. Con un passo decisivo egli non esita ad identificarsi nel profeta Elia. Ma l’esaltazione non aveva colpito lui solo poiché, durante la sua assenza, nel gruppo dei suoi seguaci a Strasburgo venne dato sempre più credito, anche per i suoi incoraggiamenti, alle visioni e alle profezie (2). Intanto ad Ursula Jost si era aggiunta un’altra visionaria di nome Barbara e fu proprio una di queste che affermò di aver ricevuto la rivelazione che Hofmann era certamente il profeta Elia.
Così Hofmann, appena rientrato a Strasburgo, decise di assumere il ruolo escatologico affidatogli da Dio: nel mese di Maggio del 1533, annunciò che in quello stesso anno sarebbe iniziato il regno millenario inviando, contemporaneamente, una lettera al Consiglio della Città che annunciava l’imminente ritorno di Cristo e l’inizio del suo regno proprio a Strasburgo, prescelta per diventare la Nuova Gerusalemme. L’evento sarebbe stato preceduto da una tremenda strage di increduli ed empi. Lui, nel frattempo, avrebbe atteso il compimento di questi eventi andando per la città a testa nuda e scalzo, profetizzando e cibandosi solo di pane ed acqua. Il Consiglio, per tutta risposta, lo fece arrestare commettendo così il tragico errore di dare importanza alle sue profezie con la conseguenza di aumentare l’esaltazione di molti dei suoi seguaci sia in Olanda che nella Germania settentrionale (3).

Intanto gli avvenimenti si complicavano ulteriormente.
Una nuova visione di una delle profetesse designò Cornelis Polderman, predicatore a Middelburg, come Enoch, il secondo testimone dell’Apocalisse. La cosa mandò in collera un altro personaggio che si stava distinguendo ad Amsterdam e che affermava di essere lui l’Enoch atteso. Non una visione o profezia altrui glielo aveva rivelato, ma Dio stesso direttamente e personalmente. Colui che si presentava con così temeraria presunzione era Jan Matthys. L’uomo che presto sarebbe diventato il capo indiscusso di una nuova corrente religiosa, millenarista e rivoluzionaria, ed il futuro Profeta teocratico di Münster, la Nuova Sion.
Cominciava purtroppo una farsa che sarebbe finita in una spaventosa tragedia.

JAN MATTHYS

Jan Matthys era un fornaio di Haarlem, privo di cultura ma gonfio in compenso di spirito profetico. Era stato battezzato da Melchior Hofmann in uno dei suoi viaggi in Olanda, ma quando questi si recò un’ultima volta in Olanda nel 1532, fu tra coloro che si premurarono di contestargli l’ordine di sospendere cautelativamente e temporaneamente i battesimi a causa dell’intensificarsi delle persecuzioni. Matthys era fuggito ad Amsterdam, dopo aver abbandonato la moglie, insieme a una giovanissima ragazza di nome Divara, sedotta e strappata alla famiglia, che si preoccupò di alloggiare in un luogo nascosto e che ritroveremo come uno dei personaggi del Regno di Münster.

Non appena giunse la notizia che Hofmann era stato arrestato, Jan Matthys decise di assumere con autorità ed energia il suo ruolo di secondo Profeta dell’Apocalisse, raccogliendo intorno a se un gruppo di seguaci che credevano ciecamente in lui e che gli obbedivano senza discutere. Nei sei mesi successivi all’arresto di Hofmann, egli riuscì ad imporsi definitivamente su molti melchioriti, eclissando la figura del profeta prigioniero a Strasburgo.
Possiamo far risalire al novembre del 1533 l’effettiva nascita del nuovo gruppo religioso di Matthys che non avrà più nulla da spartire con il genuino anabattismo. Infatti, da tale data, Matthys iniziò un’intensa azione di propaganda, nominando a suo arbitrio dodici apostoli perché andassero a due a due nelle province olandesi e in quelle tedesche confinanti, per predicare l’imminente sterminio di tutti gli empi, l’instaurazione del Nuovo Regno e l’annuncio che Matthys era indiscutibilmente il Profeta escatologico Enoch, mandato da Dio. Oltre a battezzare, questi apostoli dovevano consacrare, mediante l’imposizione delle mani, gli anziani dei gruppi locali ed altri missionari che andassero a loro volta a predicare e a battezzare.

E’ del tutto evidente che non ci troviamo più in presenza dell’anabattismo ma di una nuova corrente religiosa autoritaria e istituzionale al cui vertice sedeva un “profeta redivivo”, esaltato ed assetato di potere.
Purtroppo molti fiduciosi, pacifici anabattisti melchioriti non se ne resero subito conto e furono ingannati.

LA RIFORMA A MÜNSTER
Luterani, Radicali e i seguaci di Matthys

All’inizio degli anni ’30 Münster era una città, di circa 7.000 abitanti, percorsa da notevoli fermenti. Era città ricca di cultura umanistica, grazie all’attività svolta dalla scuola della sua cattedrale, e con una borghesia abituata a guardare oltre l’ambiente cittadino e aperta alle idee innovatrici. Questa situazione favorì il rapido ingresso della Riforma che sin dall’inizio assunse un carattere particolare in quanto si manifestarono simultaneamente le influenze di Wittemberg, di Zurigo, di Strasburgo e quelle radicali. Anche altri fattori vi contribuirono. Da una parte il vescovato cattolico di Münster stava attraversando un periodo d’instabilità politica in relazione alla nomina vescovile. Dall’altra le Gilde riuscirono ad assicurarsi il controllo del Consiglio cittadino, imprimendo una decisiva svolta democratica. Fu fondamentale, inoltre, la presenza e l’attività di Bernhard Rothmann, una notevole figura di predicatore e teologo. Questi, dopo aver studiato all’università di Colonia, sentendosi attratto dalla nuova teologia si era recato prima a Wittemberg, ove ebbe l’occasione di stringere amicizia con Melantone, poi a Strasburgo ove conobbe Capitone. Ritornato a Münster accettò l'incarico di predicatore della chiesa di S. Lamberto svolgendo, da quel momento, un’azione decisiva per portare la città nel campo della riforma, grazie anche all'aiuto di Bernhard Knipperdolling, capo delle Gilde cittadine sin dal 1527. Nell’agosto del 1532 tutte le chiese della città, ad eccezione della cattedrale, erano in mano ai riformatori, ormai maggioranza.

I protestanti però erano divisi in due gruppi. Il primo strettamente luterano, era maggioritario e raggruppava anche la più ricca borghesia della città. Il secondo, che faceva riferimento a Rothmann, era stato influenzato oltre che dalle dottrine di Zwingli, da un gruppo di radicali evangelici (i cossidetti predicatori di Wassenberg, tra i quali Heinrich Rol, scacciati dal vicino ducato di Cleve) e si dimostrava particolarmente critico sul sacramento della Santa Cena, sul Battesimo dei bambini ed in favore di una certa comunanza dei beni. La figura di Rothmann risultava quindi assai scomoda per la fazione luterana, che fece di tutto per isolarlo ed espellerlo dalla città.

Mentre si svolgeva questo braccio di ferro, dall’estate del 1533 iniziarono ad affluire a Münster gruppi perseguitati di anabattisti provenienti dalle comunità fondate da Hofmann, portando in città quel tipo di anabattismo melchiorita, che, come abbiamo visto, coltivava in se i caratteri negativi di una fede nelle visioni e nei sogni profetici, unitamente alla forte convinzione dell’imminente avvento del regno di Dio. Rothmann e i protestanti radicali di Münster, che avevano respinto il battesimo dei bambini a favore di quello degli adulti, fecero buona accoglienza ai melchioriti che videro come loro naturali alleati nei confronti dei luterani.

All’inizio di gennaio del 1534, a seguito dei risultati di una visita fatta da un suo collaboratore, Jan Matthys decise di inviare a Münster due dei nuovi “apostoli”. La loro predicazione apocalittica incontrò un notevole successo. Molti uomini e donne, anche delle famiglie più importanti, nonchè numerose monache uscite dai conventi, si fecero battezzare. Si calcola che si siano avuti ben 1400 battesimi, una cifra che rappresentava circa un quarto della popolazione adulta di Münster !

Dopo una settimana i due apostoli partirono per lasciare il posto ad altri due che fecero ancora più sensazione dei primi. In un primo momento furono addirittura scambiati per Enoch ed Elia, il che dimostra a quale grado di esaltazione e manipolazione si era giunti. I due nuovi apostoli erano Gerrit Boekbinder e Jan Bockelson, quest’ultimo destinato a diventare uno dei più tristi ed esaltati personaggi di questa vicenda.

Nonostante il successo della predicazione degli apostoli di Matthys, i melchioriti di Münster costituivano ancora una minoranza che non dava alcuna particolare preoccupazione. Come tutte le comunità melchiorite osservava ancora scrupolosamente il pacifismo anabattista senza alcuna pretesa di interferire, com’era loro costume, nella vita politica della città.

Il fuoco alle polveri si deve al Vescovo di Münster Franz von Waldeck che, costretto dalla pace di Augusta a concedere la libertà religiosa ai luterani, ora poteva, forte delle leggi dell’Impero, negarla a coloro che si battezzavano da adulti.
Il 23 gennaio un editto vescovile proibiva a chiunque non fosse cattolico o luterano di risiedere nella sua diocesi mentre un successivo editto colpiva in particolare gli anabattisti e i protestanti radicali che non accettavano il battesimo dei bambini, nonché coloro che li proteggevano, in linea con quanto stabilito alla Dieta di Spira.

Le intenzioni del Vescovo vennero considerate come un pericolo sia per le libertà civiche sia per quelle religiose perché era certo che avrebbe imposto con la forza alla città il ritorno al cattolicesimo. Il Consiglio di Münster decise quindi di sfidare il Vescovo e decretò formalmente la piena libertà di religione per tutti i cittadini.
Il pericolo rappresentato dalle truppe del vescovo e l’annuncio escatologico predicato dagli apostoli del Matthys destavano forti emozioni tra la popolazione e mantenevano vivissima l’attesa del soprannaturale.
L’8 febbraio l’apostolo di Matthys, Bockelson e un confratello si misero a correre a perdifiato per le vie della città e, bloccandosi di tanto in tanto agli angoli delle strade o nelle piazze, invitavano la folla accorsa a temere l’ira di Dio e ad attendere l’imminente arrivo del suo regno. L’esaltazione si propagò rapidamente dando luogo a scene di drammatica isteria collettiva. Il giorno successivo, giunta la notizia che stavano avvicinandosi 3000 soldati per accamparsi di fronte alle porte della città, gli abitanti corsero alle armi per difendersi concentrandosi in due gruppi distinti. I luterani con le autorità si radunarono davanti alla chiesa di Ueberwasser, mentre i radicali di Rothmann e i discepoli di Matthys, guidati da Bockelson, si raccolsero nella piazza del mercato. Era evidente che questi due gruppi diffidavano dei luterani sospettando che in caso di attacco essi li avrebbero abbandonati od espulsi dalla città per evitare di essere considerati loro protettori.

Coloro che erano melchioriti, armandosi, ruppero definitivamente con l’anabattismo perché rinunciavano ad uno dei valori fondamentali del movimento, che era quello di non ricorrere mai alle armi neppure per autodifesa.
Da questo momento molti melchioriti presenti a Münster voltarono le spalle all'anabattismo diventando seguaci di Matthys o münsteriti, incamminandosi verso la strada di un chiliasmo rivoluzionario supportato non dal Nuovo quanto dal Vecchio Testamento.

Intanto, molti dei cittadini cattolici e luterani, preoccupati per l’assedio e nel timore di venir considerati protettori di questi nuovi münsteriti rivoluzionari, lasciavano in fretta e alla spicciolata la città. L’esempio fu presto seguito anche da alcuni membri del Consiglio, dal patriziato e da alcuni predicatori luterani.

Verso la metà di febbraio del 1534 i münsteriti rivoluzionari si trovarono ad essere maggioranza in una città dalla popolazione molto ridotta. Il 23 febbraio il vescovo di Münster Franz von Valdeck insieme a 200 cavalieri pose il suo quartier generale nella vicina Telgte, convinto che la conquista di Münster avrebbe ristabilito la sua autorità e con essa il cattolicesimo in una città che di fatto era libera e protestante. In quello stesso giorno si tennero le elezioni per rinnovare il Consiglio cittadino. La partenza di molti cittadini luterani e cattolici consentì ai münsteriti, com’era prevedibile, di conquistare la maggioranza dei seggi.

Così, partecipando alle tipiche magistrature borghesi, gli ex-melchioriti sottolinearono ulteriormente la loro rottura col movimento anabattista, rinnegando un altro punto fondamentale del movimento che era stato espresso nell’Articolo 6 del Fraterno Accordo di Schleitheim.

La vittoria venne festeggiata col saccheggio delle chiese e dei conventi e coronata, infine, con un grande falò notturno delle immagini sacre. Proprio in quello stesso giorno, giungeva a Münster, per raccoglierne i frutti, Jan Matthys ben deciso ad assumere, in questo ambiente trasformato, il suo ruolo di grande Profeta apocalittico.

JAN MATTHYS
i Münsteriti, il Chiliasmo rivoluzionario e la sua morte

Accolto senza riserve nel suo ruolo di personaggio escatologico tutti, comprese le autorità cittadine, gli dovevano rispetto ed obbedienza. Per quanto molti fossero fuggiti, i protestanti ed i cattolici rimanevano una fortissima minoranza che era costretta a subire l’iniziativa dei münsteriti e dei radicali.
Il programma di Matthys si orientò su quattro obiettivi ben definiti:

1) fare di Münster un “popolo di santi” con una sola fede ed una sola legge
2) sostituire il patriottismo civico con quello di esser partecipi della ”Nuova Sion
3) convertire i restanti anabattisti-melchioriti forzandoli ad abbandonare il pacifismo anabattista per l'azione rivoluzionaria münsterita
4) fare della Nuova Gerusalemme di Münster il punto di partenza per una grandiosa azione propagandistica che sfruttasse le masse dei diseredati contro i potenti del mondo quale annuncio del prossimo avvento del Regno millenario di Dio.

Dopo appena tre giorni dal suo arrivo, Matthys volle mettere in atto il primo punto del suo piano. Manifestando tutto il suo animo di folle sanguinario esaltato, decise che tutti gli “infedeli” protestanti, cattolici e anabattisti che non avessero aderito alla Nuova Sion, venissero uccisi. Solo l’intervento dei membri del Consiglio con a capo Bockelson, riuscirono a convincerlo che era meglio, per motivi tattici, che si offrisse loro l’alternativa della conversione o dell’espulsione. Un’alternativa che non modificò di molto la situazione perché coloro che decisero di non “convertirsi” al münsterismo, dopo essere stati spogliati dei loro indumenti, del loro denaro e di qualsiasi altra cosa, vennero scortati alle porte della città sotto una pioggia di bastonate. Non si ebbe pietà per alcuno e tutti, uomini e donne, vecchi e bambini, sani e malati, furono cacciati, seminudi e assolutamente senza viveri nel bel mezzo di una terribile tormenta di neve in una rigida giornata d’inverno.

Da quel momento non c’erano più miscredenti e gente senza Dio, come osò faziosamente dire Matthys. Ora vi era la Nuova Sion reale e visibile che apriva le sue porte agli eletti mentre l’esercito dei santi era ormai schierato a battaglia in attesa del Cristo imminente.

Fogli di propaganda vennero sparsi in tutti i dintorni di Münster, mentre martellanti appelli mantenevano tesa e vibrante l’aspettativa dei numerosi esaltati. Missionari e proclami vennero inviati in tutte le città e regioni vicine per sollecitare la venuta nella Nuova Gerusalemme di tutti i melchioriti con le loro famiglie. Essi avrebbero trovato accoglienza, alloggio e cibo. Veniva richiesto solamente che gli uomini validi portassero con se delle armi. L’invito ad una apocalisse rivoluzionaria conquistò un numero impressionante di popolani spinti dalle persecuzioni e dalla miseria. Ma non furono insensibili a questo richiamo anche non poche persone dei ceti superiori come intellettuali e clero. Anche un certo numero di melchioriti, già sedotti dall'attesa imminente del Regno, decidevano di fare il drammatico passo verso il millenarismo rivoluzionario dei münsteriti abbandonando l'anabattismo.

Mentre Matthys instaurava un assolutismo teocratico sulla base di una pretesa rivelazione di Dio che lo autorizzava ad esercitare ogni potere in Suo Nome e senza alcun controllo, ci si trovava di fronte alla necessità non solo di provvedere all’accoglienza dei previsti numerosi volontari con le loro famiglie ma anche di ammassare scorte per poter resistere all’assedio. Matthys ed i suoi collaboratori operarono in due direzioni.

La prima fu quella di confiscare tutti i beni di coloro che avevano lasciato, volenti o nolenti, la città. La seconda, quella di dichiarare illecito il possesso e l’uso del denaro all’interno di Münster. Il denaro sarebbe stato una proprietà comune da utilizzarsi esclusivamente nei rapporti con l’esterno. Come conseguenza fu ordinato alla popolazione di consegnare tutto il denaro e ogni oggetto prezioso, pena la vita. Un ulteriore passo verso il comunismo, tanto caro al capo dei radicali Rothmann, portò all’istituzione della proprietà collettiva dei beni di consumo mentre l’uso esclusivo dell’alloggio fu considerato egoistico. Infine, per dare risalto e confermare la predizione fatta da Matthys che prima della prossima pasqua sarebbe iniziata la distruzione del mondo, venne ordinato di bruciare tutti i libri esistenti in città ad eccezione della sola Bibbia. Ai predicatori venne poi ingiunto di preparare la popolazione eccitandola con sermoni che giustificassero ed esaltassero la guerra.

Ma la pasqua del 1534 arrivò senza che iniziasse la fine del mondo.
Lo stesso giorno, il 4 aprile, Matthys, ben consapevole di aver impegnato il suo prestigio di Profeta, decise di giocare il tutto per tutto. Fece una sortita alla testa di alcuni coraggiosi, giustificandola con la solita improvvisa ispirazione, portandosi arditamente in mezzo ai dispositivi degli assedianti. Ad un certo punto avanzò da solo e disarmato. Salito su un muretto iniziò a rivolgersi ai mercenari, esortandoli ad abbandonare l’assedio e a rivoltarsi contro i loro potenti padroni. All’improvviso venne trafitto e ucciso con una spada da un ufficiale vescovile che era sopraggiunto furtivamente alle sue spalle. La permanenza di Matthys a Münster era durata soltanto 45 giorni.

IAN BOCKELSON
IL NUOVO PROFETA E IL
REGNO DI MÜNSTER

La scomparsa di Matthys causò non poco smarrimento e divise la città tra i fanatici, che attesero che Matthys risuscitasse il quarto giorno e salisse in cielo, secondo le profezie relative ad Enoch ed Elia, e coloro che si erano arresi alla semplice evidenza di trovarsi di fronte ad un falso profeta.

Ma un altro uomo, ben presto, conquistò un tale ascendente sul popolo da farsi accettare quale il nuovo Profeta di Sion, rivelato dallo Spirito Santo. Si trattava di Jan Bockelson, già stretto collaboratore ed apostolo di Matthys.

La sua sinistra figura, crudele, sanguinaria ed esaltata, dominerà l’ultimo atto della drammatica vicenda di Münster. Per prima cosa Bockelson si sostituì al Borgomastro e abolì il Consiglio cittadino rimpiazzandolo con dodici anziani che affermò essere stati nominati direttamente da Dio. Il nuovo governo radunava in sè i poteri spirituali e civili realizzando, così, una piena teocrazia.Si riscrisse anche il codice delle leggi con l’obiettivo di risanare, come in tutti i totalitarismi, i costumi, punendo con le massime pene adulteri, fornicazioni e i matrimoni con non credenti. Nel contempo veniva garantito il rispetto di un ordine familiare, sociale e politico che vedeva punita con la morte ogni deviazione o insubordinazione.

Fu una legislazione legalistica e autoritaria che ben rispecchiava un ordinamento teocratico.Tra le tante assurdità ne apparve una che, date le precedenti iniziative puritane, ha veramente dell’incredibile, soprattutto perché non si riesce a individuare alcuna, per quanto labile, motivazione.  Si tratta dell’introduzione, avvenuta nel luglio del 1534 della poligamia. Bockelson non diede altra spiegazione che quella della solita ispirazione avuta da Dio e dell’ubbidienza alla Sacra Scrittura, in particolare al comandamento del “crescete e moltiplicatevi” ed all’esempio dei Patriarchi.

Questo ricorso all’Antico Testamento si presentò come un altro dei tanti punti inconciliabili con l’anabattismo che dava assoluta preminenza ai principi Evangelici e al Cristocentrismo. L’introduzione della poligamia e il ricorso al Vecchio Testamento, che porterà a breve alla dirompente, drammatica e parodiaca situazione del Regno di Münster, non venne comunque accolta dal popolo senza resistenza. Generò infatti una congiura che riuscì ad imprigionare per breve tempo sia Bockelson che i suoi collaboratori. Purtroppo i rivoltosi furono sopraffatti dai fedelissimi e puniti con la massima severità. Per conseguenza venne stabilito che il rifiuto della poligamia sarebbe stato punito con la pena di morte mentre ogni donna in età da marito avrebbe dovuto contrarre matrimonio. Molte furono le esecuzioni di donne che rifiutarono simili imposizioni!

Dopo l’incredibile trovata poligamica e l’abbandono del Nuovo Testamento in favore del Vecchio, più duttile per trovare nuove idee e giustificare imbarazzanti comportamenti, ecco la scoperta del Regno di Davide!

Il 31 agosto del 1534 un attacco delle truppe del vescovo venne respinto causando gravi perdite agli assedianti. Bockelson ebbro di tale vittoria decise che era giunta l’ora di diventare re ma considerò che autonominarsi tale fosse decisamente troppo. Cosa di meglio che inscenare una nomina dall’alto a mezzo di uno dei più accreditati profeti di Münster? Detto fatto, radunato il popolo il profeta designato annunciò la rivelazione di Dio che nominava Bockelson re del risorto regno di Davide. Fu l’inizio del Regno che si potrebbe definire da operetta se non si fosse basato sulla violenza, la sofferenza ed il sangue di tanti innocenti!

Il novello Davide si dedicò immediatamente a creare l’apparato esteriore della sua regalità messianica. Creò una corte fastosa, inventò e distribuì titoli altisonanti per l’esultanza di tutti i suoi fidi, predispose un cerimoniale di corte e inventò magnifici costumi. La sua Divara, che era già stata la moglie di Matthys, divenne regina e posta sopra le altre mogli. Il re, ovviamente, vestiva abiti regali con collane, medaglioni e anelli preziosi. Furono coniate anche monete d’oro e d’argento con scopi commemorativi. Il trono fu eretto nella piazza del mercato ornato da drappeggi e seggi per i dignitari. L’incedere del re era a cavallo con corona e scettro seguito dalla corte e protetto alla sua guardia del corpo. Cosa vi era di più cristiano tanto da ricordare e scimmiottare la corte papale?

Tra gli originari abitanti di Münster l’instaurazione della monarchia provocò delusione e malcontento così che, tra il settembre e l’ottobre del ’34, fu tentata una sollevazione che, gestita in malo modo e con insufficiente decisione, non potè ottenere alcun risultato.

L’introduzione della poligamia e l’istituzione del regno messianico avevano ormai minato definitivamente l’unità dei cittadini. Dagli inizi di gennaio del ’35 il blocco degli assedianti divenne severissimo rendendo impossibile ogni contatto con l’esterno. I viveri presto iniziarono a scarseggiare, come si poté constatare in occasione di una requisizione ordinata dal Re.

Dal mese di aprile incominciò la fame e per calmarla si ricorse all’uccisione di cani, gatti e topi per accompagnarli ad erbe, scarpe bollite e ad altre cose ben più orrende. Si era ormai giunti alla fine ed il Profeta Re Bockelson, per rincuorare la popolazione, non trovò metodo migliore che annunciare continue profezie a breve scadenza che immancabilmente non si verificavano. Per controllare una situazione ormai al limite, si ricorse ad un regime poliziesco che colpiva drasticamente chiunque avesse l’intenzione di lasciare la città. Le esecuzioni divennero numerose e quotidiane.

Dopo tante indecisioni e rinvii, finalmente il 24 giugno del 1535 gli assedianti riuscirono ad entrare fortunosamente in Münster, mettendo termine alla farsa del Regno Messianico. Poi iniziò la caccia e il massacro dei superstiti, che durò alcuni giorni e che fece impallidire le violenze dei teocratici münsteriti.Bockelson che vilmente non aveva partecipato all’ultima battaglia venne catturato mentre cercava di nascondersi. Dopo essere stato sottoposto a minuziosi interrogatori fu condotto e mostrato alla folla dei dintorni di Münster come bestia feroce.

Il 22 gennaio 1536 Beckelson ed i suoi fidi Knipperdolling e Krechting furono finalmente uccisi nella piazza del mercato di Münster. Prima furono straziati strappando loro le carni con tenaglie roventi e poi finiti, ormai agonizzanti, a colpi di pugnale. I cadaveri furono appesi sul campanile della chiesa di S. Lamberto in gabbie di ferro a monito di futuri "rivoluzionari".

L’esperienza del Regno di Münster era definitivamente finita dopo nove mesi, l’assedio alla città era durato in tutto, dal momento della sua dichiarazione, circa un anno e 4 mesi.

CONCLUSIONE

Quando si parla della "rivoluzione" di Münster o del "Regno di Münster" non si deve far riferimento agli anabattisti ma a coloro che, abbandonati i loro principi di fede e le loro Comunità, inseguirono ed accolsero le dottrine millenariste e rivoluzionarie di predicatori e profeti fanatici.
Non esiste, infatti, alcuna conciliabilità tra l’interpretazione evangelica "anabattista" e le nuove dottrine esaltate predicate da Matthys e da Bockelson: esse si rivelano antitetiche sotto ogni aspetto. Il loro raffronto ne è la prova.
Nell'articolo ho utilizzato il termine falso anabattismo per sottolineare le mistificazioni, le falsità e le demonizzazioni della storiografia di parte, che ha imperversato per secoli e che ha voluto, per i suoi obiettivi di servizio e sudditanza al potere, spacciare come "anabattismo" gli esaltati e violenti avvenimenti accaduti a Münster

I principi Anabattisti e  quelli di Münster
(Quadro di raffronto)

Anabattisti: Stretto biblicismo.
Münsteriti: Sogni, visioni e profeti.

Anabattisti: Pacifismo e non resistenza.
Münsteriti: Violenza rivoluzionaria per l’instaurazione del nuovo regno di Davide.

Anabattisti: Rifiuto di assumere cariche politiche e onorifiche. Lo Stato è un’istituzione divina cui anche il cristiano come cittadino deve scrupolosa ubbidienza, entro i limiti compatibili con l’ubbidienza a Dio e con l’etica cristiana.
Münsteriti: I Santi devono assumere il governo del nuovo regno di Davide.

Anabattisti: Profondo Cristocentrismo: il Nuovo Testamento è preminente ed interpreta il Vecchio.
Münsteriti: Nuovo e Vecchio Testamento stanno sullo stesso piano

Anabattisti: Cristo è il capo della Chiesa, Lui solo è Signore e Maestro. La Comunità dei discepoli di Cristo è una Comunità di eguali in cui nessuno può comandare sugl’altri.
Münsteriti: Chi governa è il Profeta inviato da Dio, tutto è nelle sue mani. Egli è l’autorità, il potere, la verità. Tutti gli devono cieca obbedienza.


Il presente articolo è stato redatto tenendo presente, oltre ai risultati raggiunti dalla storiografia moderna, anche a quelli evidenziati da quel grande lavoro storico-critico di Ugo Gastaldi che è la Storia dell’anabattismo -vol I e II, (Claudiana ed.). Ad esso si rimanda per la ricca bibliografia ivi citata.
 
Nota redazionale:
In Merito al romanzo " Q "  di Luther Blisset e al suo stravolgimento storico dei fatti avvenuti a Munster,  si legga il commento  di Gianfranco Manfredi: "L'anabattismo tradito" sul "Diario della Settimana" http://www.wumingfoundation.com/italiano/rassegna/020699.html

Roberto Derossi


Note:


[1] Ugo Gastaldi, Storia dell’Anabattismo, vol. I, pag 292 e segg..

[2] Cfr. Ugo Gastaldi, op.cit

[3] Non possiamo soffermarci oltre su Melchior Hofmann. La sua importante figura non può essere giudicata soltanto in base alla molte ombre che presenta. Sebbene considerato dai Riformatori un entusiasta incolto e presuntuoso, non del tutto equilibrato, è un dato di fatto che masse di uomini e donne subirono il fascino della sua non comune eloquenza e del suo zelo inesauribile. Nonostante il fantasioso simbolismo e le fissazioni escatologiche, al centro della sua predicazione sono ancora presenti le sane fondamentali verità dell’evangelo e la persona di Gesù Cristo. Purtroppo egli diluirà il profondo biblicismo anabattista con i fermenti mistici, spiritualistici ed escatologici dell’ambiente Strasburghese, esasperati dai sogni e dalle visioni millenariste che allontaneranno progressivamente i suoi seguaci dal vero anabattismo. (Cfr. U. Gastaldi, op.cit.)

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